Trout Area: Cos’è e quali sono le caratteristiche di questa tecnica di pesca

Negli ultimi anni ha preso piedi in Italia, una nuova tecnica di pesca, il trout area game, dove la trota è l’unica specie insidiata.

Nasce in Giappone dove trova un successo incredibile vantando pescatori di indubbio talento. Questa tecnica viene effettuata esclusivamente in piccoli laghetti di pesca sportiva e per certi versi può essere paragonata al light spinning, anche se ha crismi ben diversi dalla tecnica sopra citata.

Il trout area si distingue dal classico spinning per l’impiego di esche solo dure  denominate hardbait, come spoon, minnow e crank, tutti di piccolissime dimensioni, (raggiungono al massimo 5 gr.) dotati di singolo amo e non ancorette per facilitare il rilascio e creare il minor disagio possibile alla trota. Sono vietate le esche siliconiche proprio perché potrebbero essere inghiottite dalla trota causando irreparabili danni all’animale.

 

Ma di che attrezzatura abbiamo bisogno?

  • Le canne: solitamente sono canne da pesca a due pezzi, ad azione parabolica ed ultra light, con lunghezze al di sotto dei due metri e un casting che si aggira tra gli 0.8 e i 5 gr. Sono canne molto leggere e divertenti da usare, danno grandi soddisfazioni anche con pesci non di taglia.
  • I mulinelli: canne ultra light hanno bisogno di mulinelli altrettanto piccoli e leggeri, solitamente dai 1000 ai 2000 inboninati con piccoli trecciati o fluorocarbon attorno allo 0.14
  • Gli Artificiali: le esche utilizzate per praticare questa disciplina sono gli spoon (ondulanti), i bottom, i crank e i minnow, tutti di piccola taglia, in commercio ne possiamo trovare di colori diversi e con gradi di affondabilità differenti in funzione delle nostre necessità. La tecnica del trout area prevede che questi artificiali siano dotati di singolo amo senza ardiglione per non arrecare danno al pesce e facilitarne la slamatura.
  • Il guadino: riveste un ruolo molto importante, deve essere a maglia gommata o siliconica per non andare ad intaccare la mucosa presente sul pesce.
  • Il releaser: uno strumento necessario per chi pratica questa tecnica di pesca, il suo scopo è quello di darci la possibilità di slamare il pesce senza toccarlo con le mani e direttamente in acqua.
  • La minuteria: nella nostra borsa ovviamente non dovranno mancare i moschettoni, le forbici, le pinze e tutto ciò che ci può essere utile per il corretto svolgimento della nostra attività.

 

Il principio del trout area, il rispetto del pesce.

Il no kill e il rispetto del pesce sono al centro di questa disciplina di pesca. Per questo sono state introdotte regole volte a far rispettare questi aspetti, come l’uso degli ami singoli senza ardiglione sugli artificiali, l’utilizzo del releaser e del guadino con maglia gommata, oltre al divieto assoluto di utilizzare esche siliconiche.

 

In conclusione

Il trout area vi regalerà delle ore di puro divertimento grazie all’impego di attrezzature ultra light, ogni cattura sarà adrenalinica. Ricordate però, rispetto per il pesce 🙂

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