Spinning Leggero: Lanci e Recuperi

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In una tecnica che riduce l’attrezzatura al minimo, tutto si gioca sull’azione di pesca. Anche quest’ultima è (apparentemente) semplice, poiché si basa sul principio di lanciare in acqua un’esca artificiale e recuperarla in modo invitante, cercando di indurre i pesci ad aggredirla.
Occorre però sottolineare il termine apparentemente, perché è un errore pensare che sia sufficiente lanciare e recuperare a caso per catturare un pesce. La differenza sta proprio nel lanciare in un certo modo e nel recuperare l’artificiale facendolo sembrare una preda naturale. Se così non fosse, chiunque impugnasse una canna da spinning leggero, armata con un buon artificiale, potrebbe attendersi una cattura a ogni lancio, invece, soltanto chi sa tradurre in pratica il senso dell’acqua ottiene buoni risultati.

Esaminiamo separatamente i due momenti dell’azione di pesca:
Il lancio
Non è tanto importante la sua esecuzione quanto la sua precisione. In pratica, a poco serve concentrare l’attenzione sul tipo di lancio (verticale, laterale, a pendolo ecc) se poi non si ha cura di raggiungere, il punto in cui si vuole lanciare l’artificiale.
Può sembrare eccessivo, ma in questa tecnica una variazione di pochi centimetri può fare la differenza fra una cattura e un lancio a vuoto. Salvo rare eccezioni, riguardanti punti infrascati del corso dacqua, ognuno dei quattro tipi di lancio va a effetto. Il lancio verticale (con la canna sopra la testa) permette forse di arrivare a distanze maggiori, ma questa esigenza non si presenta quasi mai nello spinning leggero, gli altri lanci, da adottare quando non cè spazio sopra la testa, permettono una maggiore precisione e sono tutti facili da eseguire.
Quindi, basterebbe la buona conoscenza di un solo tipo di lancio (per esempio quello laterale, molto utilizzato) per affrontare qualsiasi situazione. Ciò permette di concentrarsi al meglio sulla precisione

Il recupero
Questa fase gioca un ruolo primario. Raggiunto il punto voluto, l’artificiale deve ritornare alla canna compiendo un tragitto ideale, che tocchi tutti i punti giusti e faccia scambiare l’esca per una preda in difficoltà. Direzione, velocità, irregolarità e movimento sono in funzione di questo scopo, in particolare, la velocità ideale è quella che mantiene l’artificiale sospeso nell’acqua: vicino alla superficie se il fondo è scarso o pieno di ostacoli, più in profondità quando i pesci stanno sul fondale.
Spesso, questi valori cambiano a seconda dei punti, ed è necessario un continuo adeguamento del recupero.
Anche l’irregolarità del movimento (specialmente con i minnow, da manovrare con canna alta) contribuisce a far scattare nei pesci la molla dell’aggressività: un’esca che nuota in modo rettilineo e uniforme è sempre più trascurata di un’altra che ha movimenti irregolari e variati.
Comunque, uno dei segreti dello spinning leggero consiste nel saper seguire, rigorosamente a vista, l’intero percorso dell’artificiale in ogni centimetro di torrente. Anche negli altri tipi di spinning questo controllo visivo è importante, ma spesso l’ampiezza del fiume o il colore dellacqua lo rendono impossibile.
Ciò non accade mai nello spinnig leggero, proprio per le caratteristiche degli ambienti esplorati e questo è un grandissimo vantaggio per il pescatore che
lo sa sfruttare.

Ora tocca a voi 🙂 inviateci le vostre catture

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