L’ Hair Rig
La grande rivoluzione del carpfishing prima ancora dell’introduzione delle boilies, è l’invenzione dell’hair-rig, il capello,
che permette di innescare l’esca tenendola più o meno distante dall’amo, in questo modo le grosse carpe, che sono le più diffidenti, quando prendono in bocca l’insidia la trovano completamente naturale e l’aspirano con forza per ingerirla.
Solo in questo momento la boilie viene aspirata con energia e l’ amo entra nell’apparato boccale del pesce. Su questo principio si basa la maggior parte del potere catturante del carpfishing.
Non tutti gli hair-rig sono uguali.
A volte sono i piccoli particolari come il giusto asse tra capello e amo, o una maggiore lunghezza del rig che fanno la differenza.
Si tratta di minuzie, di cose che si imparano con l’esperienza e si possono perfezionare con un’attenta osservazione del luogo di pesca e delle abboccate, quelle andate a segno e quelle sbagliate.
La regola principale è che l’asse amo-capello sia tale da favorire l’autoaggancio della preda.
Ma ora vediamo nel dettaglio come si realizza:
- Tagliate uno spezzone di filo trecciato di 30 cm circa e fare un asola a un capo del filo
- Inserite la parte di filo con l’asole nell’occhiello dell’amo facendolo passare dall’esterno (tenete in considerazione la grandezza delle boiles per poi bloccare con un dito il filo dove c’è l’asola)
- Girate il filo sull’amo creando 10 spire
- Fate ripassare il filo nell’occhiello sempre dall’esterno e bloccatelo con un tubicino in silicone
- Non vi resta che collegare l’altra estremità ad una girella
E’ ora tocca a voi. Buona Pesca