La Coda di Topo

coda di topo

La coda di topo rappresenta la lenza di trasporto della mosca. Quella, cioè, che mette in azione la canna favorendo la proiezione dinamica del lancio. Deve il suo
nome al profilo conico che ricorda lontanamente la coda di un topo.

All’estremità è collegato un corto finale (due, tre metri anch’esso a profilo conico. Strutturalmente e costituita da un’anima interna in filato tubolare di nylon trecciato tipo “dacron” e da un rivestimento esterno in materiale sintetico di varia natura in relazione al fatto che si tratti di una coda galleggiante oppure affondante.

La lunghezza può variare dai venticinque, trenta metri. Le code di topo, a seconda del loro profilo, si dividono in due gruppi fondamentali: code a “doppio fuso” (DT-double taper) e code “decentrate” WF-weight forward)
Le code a doppio fuso  hanno un profilo che inizia con un breve tratto cilindrico di circa tre metri e un diametro intorno a 0.6/0,8 millimetri. Tale diametro è uguale per tutte le code comprese fra il numero 2 e il 7. Nelle code di numero superiore tale diametro aumenta. Dopo questa prima parte cilindrica vi è un breve tratto conico di circa due metri che porta il diametro iniziale, intorno a 1.3/1.8 millimetri. Da qui segue un lungo tratto cilindrico costante per poi ripetere all’altro capo il profilo di partenza. Si ha quindi una coda a profilo che ha il vantaggio, una volta usurata da una parte, di poter essere rovesciata e usata dall’altra. Le code a doppio fuso, oltre ad essere più economiche dato il doppio utilizzo, risultano, in azione di pesca, piu precise e più facili nell’impiego di quelle decentrate.

Le code decentrate hanno il profilo di partenza pressoché uguale alle doppio fuso ma, dopo il primo tratto conico, raggiunto il massimo diametro, questo si mantiene uniforme per circa cinque, sei metri per poi diminuire bruscamente a un diametro molto sottile che rimane costante per tutta la rimanente lunghezza. Queste code hanno il peso concentrato nella parte anteriore.  Si prestano per lanci veloci e penetranti e per ottenere maggiori distanze.
A differenza delle doppio fuso, queste sono meno precise e richiedono una sufficiente padronanza nel lancio.
Nel gruppo delle code decentrate si possono inserire alcune code speciali. Tali code, lunghe intorno ai nove,  dodici metri, ripetono il profilo di una decentrata nella parte iniziale, quindi si interrompono sul massimo diametro terminando con una minuscola asola, alla quale viene collegato il backing che avra funzione di lenza aggiuntiva. Sono code utilizzate per ottenere prestazioni di lancio elevate e si prestano soprattutto per la pesca sommersa a distanza, nei laghi o nei grandi fiumi.

Oltre alla classificazione relativa al profilo, le code vengono classificate per sigle in relazione al loro galleggiamento o affondamento nell’acqua e questo indipendentemente dai profili. Si avranno, per tanto, tre tipi di classificazione principali: galleggiante F (floating); affondante, S (sinking); punta affondante, F/S (sinking tip). Nella gamma delle code affondanti, queste sono divise per grado di affondamento. In progressione, tale grado è ripartito in quattro fasce I, II, III, IV

In relazione invece al loro peso, le code vengono classificate convenzionalmente con un numero progressivo che indica il peso dei primi nove metri di coda. Tale numerazione, nella sua massima gamma di utilizzo, può andare dal numero 2 della più leggera al numero 12 e oltre per le code molto pesanti.

Le code di topo vengono commercializzate in vari colori. Di norma le code galleggianti hanno colori chiari come l’avorio, rosa, giallo, arancio, beige eccetera, mentre quelle affondanti hanno colori scuri come il grigio, il verde scuro, il marrone.

Ora tocca a voi, Buona Pesca 🙂

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