Conosciamo meglio il Waggler

waggler

 

Per essere chiari e specifici, con il termine waggler si intende qualsiasi galleggiante fissato esclusivamente sul lato inferiore alla lenza madre. Non è niente di misterioso, né difficile: quando avrete imparato a conoscerlo ed impiegarlo però, i risultati in pesca saranno straordinari.

Tipologie di waggler
Esistono, di base, due tipi: lo “straight” dritto e sottile e il “bodied” dalla caratteristica forma a pera molto allungata.

L’anima centrale è generalmente costruita con penna di pavone, cannuccia di sarkanda o di plastica, mentre il corpo viene fatto in balsa o sughero; gli inserti invece sono in plastica o canna. Altri sono modellati in un pezzo unico di balsa.

Perché il waggler

Senza dubbio, scopo primario del pescatore è far raggiungere all’esca la profondità desiderata e fare in modo che vi rimanga il più a lungo possibile. Se il pesce staziona molto lontano dal pescatore, egli avrà  grossi problemi a lanciargli un’esca molto leggera; il problema poi diventa irrisolvibile se c’è vento forte. Il waggler rappresenta perciò l’ideale soluzione al problema. In primis, un galleggiante collegato alla lenza madre solo sull’estremità inferiore con il peso concentrato in tal punto, fungerà come un dardo al momento del lancio consentendo lanci notevolmente più lunghi. Secondo, siccome la lenza fuoriesce dall’estremità inferiore del waggler, è possibile tenere il tratto di filo tra la punta della canna e il waggler immerso nell’acqua fuori della portata disturbatrice del vento.

Quale waggler scegliere?
Nella scelta del waggler ideale si devono tenere in considerazione quattro importanti fattori: luogo di pesca, forza del vento, profondità dell’acqua e sospettosità del pesce.

Luogo di pesca: in linea generale, se il pesce staziona ad una distanza pari a tre o quattro volte la lunghezza della canna impiegata, si utilizzerà un waggler leggero. Se il pesce invece è più lontano, opteremo per uno più pesante. Nel dubbio, è quasi sempre meglio scegliere un modello leggermente più pesante che comunque renderà i vari lanci meno nervosi e faticosi.

Forza del vento: un vento molto forte richiede un waggler molto pesante per poter lanciare a debita distanza l’esca, specialmente se il vento spinge in senso contrario alla direzione del lancio stesso. Su specchi d’acqua molto ampi e aperti, dove il vento soffia più forte, la corrente superficiale e la risacca tendono a spostare il waggler dalla sua posizione originaria. Perciò, impiegando waggler lunghi sino a 45 cm, si riesce a controbilanciare questi effetti negativi e, usando un modello bodied, se ne incrementa la stabilità.

Profondità dell’acqua: un galleggiante che entra velocemente in acqua tende a far molto rumore e a spaventare i pesci.
In acque basse è controproducente ed è pertanto preferibile usare un modello bodied corto.

Sospettosità del pesce: se il pesce mangia male è necessario impiegare un insert waggler, un tipo di waggler molto sensibile alle più piccole toccate.

Come montare un waggler
Il metodo tradizionale, che consiste semplicemente nel far passare il filo attraverso il suo occhiello inferiore, presenta degli inconvenienti. Infatti è meglio usare un tubicino di silicone o altri piccoli adattatori facilmente reperibili in commercio.  All’occorrenza si taglierà un cilindretto a misura. Tali accorgimenti di fissaggio consentono, al momento della ferrata, che il waggler collassi lasciando il pescatore a diretto contatto con la preda. Per montare un adattatore, lo si inserisce lungo la lenza alla distanza desiderata (profondità di pesca) e poi vi si inserisce il lato inferiore del waggler.

Quando lanciate, lasciate che siano la canna e il mulinello a fare il lavoro per voi. Se non dovete raggiungere notevoli distanze, basterà un lancio morbido: ogni sforzo in più significa soltanto che non avete scelto un waggler abbastanza pesante.

Il “Feathering”: con questo termine si indica l’azione di controllo della fuoriuscita del mulinello mediante una leggera pressione del polpastrello del dito indice.
In tal modo si può controllare la velocità di fuoriuscita del filo con estrema docilità aumentando la precisione nel lancio e riducendo l’impatto del waggler in acqua.  Permette inoltre all’amo e al terminale di precedere il waggler durante il lancio evitando il loro ingarbugliamento.

Affondare la lenza: una leggera brezza è spesso più che sufficiente per accompagnare il waggler alla debita distanza. Se si pesca in acque ferme, si fa pressante l’esigenza di affondare il più possibile l’esca. Per far ciò, lanciate un paio di metri oltre la zona di pastura, immergete il vettino della canna in acqua e girate un paio di volte la leva del mulinello spostando, nel contempo, la canna da un lato. Assicuratevi che tutta la lenza sia sott’acqua: anche solo mezzo metro di lenza fuori può far lavorare male il waggler.

Il colore del waggler: per vedere meglio gli attacchi sull’esca è importante scegliere il colore più adatto per la punta del waggler. Il contrasto fra il colore della superficie dell’acqua e il waggler è determinante. L’arancio si vede meglio con acque agitate; il nero è indicato con acque calme ed abbondante riflesso di cielo sulla superficie; il bianco si individua bene pescando all’ombra di alberi o tra i banchi di un canale o di un fiume. Alcuni waggler in commercio dispongono di un’asta di base trasparente sopra la quale si possono infilare alcuni vettini intercambiabili di diverso colore

Il ferraggio della preda: un colpo secco e violento può facilmente rompere la bocca del pesce e causare una slamatura precoce. È necessaria quindi una ferrata morbida ma decisa.

Ed ora iniziamo a pescare 🙂

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